Il mio disco 2021 non ha ancora un titolo. O meglio, già ce l’ha, solo che non lo voglio dire ora. Perché poi magari cambierò idea.
Sono giorni complicati, inutile nascondersi dietro un dito o frasi fatte. Veniamo da un anno di clausura più o meno totale, da privazioni varie e di varia natura. Il 2021 sarà l’anno della rinascita? Non lo so, lo spero, ci spero. Il mio è partito bene, sono uno degli autori della musica (il testo è tutto e solo di Vasco) di UNA CANZONE D’AMORE BUTTATA VIA.
Il proverbio dice “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Sarà, ma non mi fido. C’è molto odio in giro, e l’odio non piace. Nemmeno tutto questo machismo che puzza di Viagra. Se sei uno giusto non hai bisogno di scriverlo ogni 5 minuti in un post sopra a una foto dove posi con un atteggiamento che non avresti neanche fossi il pusher più famoso di West Hollywood. Di Caprio non fa il macho, sa di essere di Caprio. Detto questo vedremo. Io vorrei più bellezza, e poesia, e coerenza, meno urla e più sussurri.
Sento tante canzoni mediocri. Cerco qua è là robe belle, ma trovo poco. Il trash impazza.
I testi brutti e tutti uguali anche. Per non parlare delle melodie di plastica. Nonostante ciò sono fiducioso. Siamo entrando in lunghissimo medioevo musicale o è solo un periodo di transizione?
Non sono un mago e non so leggere le carte. Però so che la gente vuole ancora emozionarsi.
E ci riesce solo quando ascolta bella musica, legge libri belli e guarda film emozionanti. Poi c’è la macchina promozionale che fa anche piacere robe orripilanti, perché quando le radio passano un brano orrendo 40 volte in un giorno lo fischietti per forza. Ma il fatto che lo fischi non significa che sia bello o che rimarrà. No, affatto.
La ricerca della bellezza è una costante della mia vita.
Questo è il mio primo articolo qui, e metto le mani avanti. Se vi piace il trash siete nel posto sbagliato. A me piace tutta la musica, anche il pop facile. Ma deve avere certe caratteristiche emozionali e deve arrivarmi “davvero”. Non sono pagato per piangere in tv. Sono un uomo libero. Nel vero senso della parola. Come tutti gli autori ho dovuto pagare dazio. E qui non aggiungo altro per evitare querele o robe sul genere. Ma alla fine sono contento così. Ho valicato da un po’ la soglia del “devo dimostrare”. Non devo dimostrare nulla, le canzoni che ho scritto parlano per me.
E non mi riferisco al numero di copie vendute o al numero di visualizzazioni (che comunque hanno la loro importanza), quanto alla mia credibilità. Dal 1988 ad oggi sono stato costante, anche l’esperienza americana ha dato e darà i suoi frutti.
Se mi stai ancora leggendo ti auguro il meglio. Vuol dire che hai voglia di conoscenza. E’ la base di tutto. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Sono un idealista? Sì, perché, è vietato?
Se avessi scritto per soldi oggi sarei un miliardario. Ho scritto canzoni perché non potevo, e non posso, farne a meno.
I brani sono lì, alcuni più popolari, altri meno. Non ne rinnego nessuno. In alcuni c’è la mia impronta forte, in altri meno. W la musica. E anche la pittura, l’arte in generale.
Vuoi sapere se sono felice? La risposta è “a momenti”. Ma quando lo sono tocco il cielo con due mani, perché nulla ti fa volare come la Creatività.
Cerca di essere creativo. Osserva le cose e le persone intorno a te. E scrivi, metti su carta, o in musica i tuoi pensieri. E’ terapeutico, funziona.
Riflessione finale: tornerà la primavera, e poi l’estate. Ma poi di nuovo l’autunno e l’inverno. Devi ricordartene. E’ la storia della vita, della mia come della tua. Alti e bassi. Ma che gli “alti”, quando arriveranno, cantino note che solo Maria Callas sapeva prendere con quella naturalezza e bellezza.
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Buon 2021, e anche tutti gli anni a venire.